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TU CREDI ANCORA? Riflessioni di cristiani semplici dentro il “cambiamento d’epoca”

“Questa non è un’epoca di cambiamenti, ma un cambiamento d’epoca“, ha affermato papa Francesco. L’autore del libro ne legge attentamente alcune manifestazioni sul piano antropologico e in quello sociale. Molti uomini stanno dismettendo l’abito interiore di adesione pressoché naturale alla fede in Dio e nella Provvidenza e, di conseguenza, l’abito esteriore delle manifestazioni visibili, personali e collettive, di tale aderenza. Segni del tramonto della fede o del passaggio tormentato verso forme nuove di viverla? L’autore si interroga, non da esperto della materia – egli precisa -, ma da cristiano semplice, di fronte alla sfida potente che il tempo nuovo pone alla fede di ciascuno. La persona sta scoprendo che può vivere bene e senza ostracismo sociale, anche se abbandona la fede, se la cambia, se è indifferente ad essa. Pertanto la religione è considerata una possibilità, non più una necessità, come la Chiesa ha finora predicato. Una persona vi aderisce nella misura in cui ritiene che essa possa aiutarla a realizzare se stessa. Scienza, tecnologia, prodotti ammalianti del consumismo capitalistico tendono a sostituirla, ma non paiono offrire una fede e una speranza solide, durature, soddisfacenti. Dove trovare fede e speranza che diano senso e finalità al vivere? Ritorna la bontà della fede nel trascendente? Se è così, dovrà essere una fede ripensata e vissuta in maniera nuova dal singolo cristiano e dalla Chiesa istituzione. Un saggio che stimola intensamente e accompagna con motivazioni rilevanti un percorso spirituale di ricerca che rimane imprescindibile anche per l’uomo d’oggi.