Voci d’Altri e mie

L’«In te ipsum redi» è un viaggio dinamico. Lungo. Faticoso. Bisogna con coraggio superare le colline o le alte montagne del pregiudizio, le vallate dello scoramento, l’amarezza della delusione, lo spiacevole disincanto, per trasformarsi pian piano in pellegrino, in umile viator, in ricercatore immerso in un sentiero che è luogo di incontro e di comunione con Colui che precede e attende, orienta e accompagna.
È un’esperienza di risolutezza che promette di trovare la verità di sé, al centro di sé. Che consente l’approdo in un porto sicuro, l’ingresso in un eremo che protegge e garantisce, nella quiete che lo circonda, non soltanto la scoperta della propria fi nitudine, ma anche la premessa ontologica che apre all’altro, la consapevolezza che ognuno di noi è tassello di tante vite, un insieme di tanti frammenti che ci animano, che si intersecano e si completano, sino a comporre la nostra imprevedibile, indefi nibile esistenza.